Direzione editoriale
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Se ognuno di noi saprà chiedere al proprio fratello che cosa lo divide da noi, se ciascuno di noi saprà infondere al proprio vicino la propria certezza, se ciascuno di noi saprà sollevare una sola persona dall’incomprensione e sottrarla all’indifferenza, suonerà per noi tutti e per tutti la nostra campana.

Adriano Olivetti, 1946

 

 

 

Noi siamo nati per unirci con i nostri simili,
e per stare in comunità con la razza umana.

M.T. Cicerone

 

Il termine πόλις nel greco antico è «città». La πόλις fu, nell’antica grecia, un modello di struttura che prevedeva l’attiva partecipazione degli abitanti liberi alla vita politica che si contrapponeva alle altre città-stato.
La sua particolarità non era tanto la forma di governo democratica od oligarchica, ma l’isonomia: il fatto che tutti i cittadini liberi fossero sottoposti alle stesse norme di diritto, secondo una concezione che identificava l’ordine naturale dell’universo con le leggi della città. Queste erano concepite come un riflesso della Legge universale preposta a governo del mondo. L’armonia esistente fra la πόλις e gli individui che la componevano era assimilata così a quella esistente in natura fra il tutto e le sue singole parti.

In virtù di una tale corrispondenza il cittadino era portato a sentirsi organicamente inserito nella sua comunità. Ognuno trovava la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del bene comune.
Gli editoriali di Polis all’interno di questo portale, attualmente proposti con cadenza bimensile, rappresentano il pensiero che anima l’azione e la testimonianza dei percorsi caratterizzati all’interno della città, tutti legati dal comune desiderio di realizzazione della città – comunità con una sempre maggiore partecipazione attiva dei cittadini.

Si può affermare che sia iniziata una nuova fase di riscoperta delle città, che va oltre la definizione tradizionale. La città non è soltanto uno degli elementi umani dello spazio geografico: insediativo o economico, che sta attraversando una fase dell’evoluzione del mondo caratterizzata dall’impronta dell’uomo sulla terra (Antropocene) e che sarà riferimento per l’evoluzione del futuro.

La riflessione sembra crescere e maturare nella direzione della consapevolezza dell’importanza dello spazio della città, strutturato in modo tale da favorire lo sviluppo della persona e delle relazioni di comunità.

Cosa rende, quindi, una città comunità? Quanto può essere importante il senso di comunità per le città del nuovo millennio?

Interrogativi aperti, senza soluzioni che meritano un confronto, su un tema vecchio e nuovo, che, a nostro modo di vedere, dovrebbe essere considerato determinante nello sviluppo della società umana all’interno e mediante il sistema città.

Qualunque città abitata dall’uomo.

Sommario

Sempre aperti al dialogo